Le piastrelle di ceramica sono lastre di vario formato e spessore compreso tra i 3 e i 20 mm, ottenute a partire da impasti di argille, sabbia e altre sostanze naturali formate nelle dimensioni desiderate e poi cotte a temperatura elevata. Grazie alle avanzate tecnologie di produzione e realizzazione, sono disponibili in una varietà pressoché infinita di formati, colori, superfici ed effetti decorativi.
Le piastrelle, pur nella loro diversità, possono svolgere contemporaneamente tre diverse funzioni:
La parola “stonalizzazione” è una denominazione con la quale si intende un passaggio di gradazioni cromatiche visibili e non armonizzabili. Indica la differenza di tono delle singole piastrelle come non omogenee tra di loro. In particolare sono state stabilite delle classi entro le quali sono classificate le diverse collezioni di piastrelle in gres porcellanato.
La classe di scelta è un altro parametro che caratterizza la fornitura. Solo la 1° scelta è regolata da norme. In questo caso, ad esempio, per quanto riguarda i difetti di aspetto, non sono ammesse più di cinque piastrelle difettose ogni cento. Le altre scelte (la seconda, la terza, commerciale, resa forno, etc.) sono di qualità inferiore e possono contenere un numero maggiore di difetti. Per quanto riguarda la nostra 2° scelta hanno difetti quasi impercettibili che posso essere anche scheggiature nella parte inferiore o misure millimetriche leggermente diverse, comprando quest’ultima si può avere un alto margine di risparmio.
Prima di ordinare un dato quantitativo di piastrelle bisogna conoscere l’estensione della superficie da rivestire e aver stabilito la tecnica e il disegno di posa. Appurati questi due dati bisogna sapere che:
In definitiva, conviene ordinare un quantitativo il 10/15% superiore all’estensione della superficie da piastrellare, e conviene farlo con un solo ordine in quanto è possibile che in un secondo momento il prodotto non sia perfettamente omogeneo con quello utilizzato precedentemente.
La seconda scelta è materiale nel quale possono essere presenti piccoli difetti di grafica o di superficie quali polveri o venature accentuate. Tutte le partite offerte vengono controllate in parte dai nostri magazzinieri, per valutare se il difetto riscontrato si tratta di una seconda scelta o superiore, nel caso sia superiore il materiale verrà selezionato o mandato in lavorazione.
La rettifica è un procedimento mediante il quale i bordi delle piastrelle vengono perfettamente squadrati per creare un effetto “pietra naturale”. In questo modo è possibile accostare le piastrelle bordo contro bordo o comunque con giunti di fuga appena percepibili. E’ consigliabile fugare sempre le piastrelle di seconda scelta.
Nell’individuare il tipo di piastrella ideale per il progetto che abbiamo in mente è necessario valutare aspetti tecnici ed estetici. CARATTERISTICHE TECNICHE Le caratteristiche tecniche sono quelle necessarie perché il materiale svolga in modo adeguato e affidabile la sua funzione.
Esse possono essere divise in alcune categorie, caratteristiche:
o di regolarità
o strutturali
o meccaniche massive
o meccaniche superficiali
o termo-igrometriche
o chimiche
o di sicurezza
Il formato identifica forma e dimensioni della piastrella. Le forme più usate sono quelle quadrangolari (quadrato e rettangolo), ma ve ne sono anche di poligonali (esagoni, ottagoni, etc.) e a profilo complesso (moresco, provenzale, etc.). Allo stato attuale della tecnologia è possibile ottenere, in via di principio, qualsiasi forma. Anche le dimensioni possono variare, da pochi centimetri di lato (mosaico) fino a un metro.
Per finitura superficiale si intende la lavorazione di un pezzo per ottenere determinate condizioni di rugosità superficiale. La finitura naturale è la più versatile, in quanto la piastrella non subisce altre lavorazioni dopo la cottura. La finitura lappata aumenta la brillantezza ed eleganza esaltando la valenza estetica del materiale. La finitura bocciardata è una lavorazione effettuata con strumenti tipo scalpelli, punte etc., che conferiscono al materiale una superficie rustica, simile al grezzo, la strutturata risolve il problema della scivolosità in presenza di acqua o condizioni ambientali particolari, ed è indicata per uso esterno. Le piastrelle con finitura bocciardata assicurano una perfetta tenuta dei pavimenti per esterni, mentre la finitura lappata si addice a pavimenti e rivestimenti del soggiorno e della zona notte. La finitura naturale, facile da pulire, si presta per qualunque ambiente in particolare per rivestimenti come bagno e cucina.
Una corretta pulizia viene semplicemente effettuata mediante strofinaccio o spugna inumidita in una soluzione diluita di un detergente neutro per piastrelle tipo FILA CLEANER seguendo le istruzioni d’uso e diluizioni indicate sulla confezione dal produttore.
Evitare l’utilizzo di prodotti ceranti e/o impregnanti; per le grandi superfici è consigliabile l’utilizzo di macchine lavasciuga.
Si consiglia:
QUOTIDIANAMENTE di:
• Asportare bene la polvere con apposite scope, panni di lana o aspirapolvere
• Lavare con FILA CLEANER (detergente neutro a basso residuo) in diluizione 1:200 (una tazzina in un secchio da 5 litri d’acqua) utilizzando uno straccio umido che andrà sciacquato spesso nella soluzione
ATTENZIONE:
Se il pavimento, dopo qualunque tipo di lavaggio, presenta segni di passaggio dello straccio, lavare bene con acqua pulita, sciacquando spesso e strizzando bene lo straccio. Non eccedere mai nella quantità di detergente da diluire in acqua, a meno che il pavimento non risulti molto sporco e si preveda un risciacquo al termine.
PERIODICAMENTE di:
• eseguire un lavaggio sgrassante con FILA PS/87 in diluizione 1:20 in acqua (possibilmente calda in quanto ne aumenta l’efficienza) seguito da una fase di accurato risciacquo; oppure, nel caso in cui sia più efficace un lavaggio disincrostante, utilizzare FILA DETERDEK in diluizione 1:20 in acqua (possibilmente calda in quanto ne aumenta l’efficienza) seguito da una fase di accurato risciacquo
ATTENZIONE:
Qualora rimanessero zone non perfettamente pulite, ripetere il lavaggio sgrassante e/o disincrostante a concentrazioni più elevate. L’operatore incaricato di questo intervento di manutenzione dovrà sempre procedere ad una preliminare verifica empirica su una porzione limitata di materiale.
Come eliminare macchie di varia natura sui materiali ceramici?
La manutenzione straordinaria è un intervento da fare solo al verificarsi di macchie o alonature di varia natura, non eliminabili con la comune manutenzione ordinaria. La loro rimozione si ottiene attraverso una reazione chimica fra la macchia ed il detergente, per cui, a seconda della natura dello sporco, possiamo intervenire, utilizzando una soluzione opportuna come visibile nella tabella seguente.
(*) Questi interventi vengono effettuati utilizzando una spugna umida o uno strofinaccio a seconda dell’estensione della macchia, e successivamente alla manutenzione, il pavimento deve essere abbondantemente sciacquato e asciugato.
La pulizia “dopo posa” serve per rimuovere i residui di: stucchi per le fughe, cemento, calce, boiacca. È obbligatoria a fine cantiere, sia per le piastrelle smaltate che per quelle non smaltate. La pulizia non deve essere eseguita se le superfici piastrellate sono molto calde (es. esposte al sole nei mesi più caldi), perchè diviene più severa l’azione degli aggressivi chimici. In estate effettuarla nelle ore fresche della giornata.
Se lo stucco utilizzato è di tipo cementizio, miscelato con acqua
Effettuare la pulizia dopo 4/5 giorni ed entro 10 giorni dalla stuccatura
Usare un detergente a base acida
Keranet (Mapei)
Cement Remover (Faberchimica)
Pavim (Panariagroup)
Deterdek (Fila)
Trek (Lithofin)
Zementschleierentferner (Mapei)
Hmk R63 (Hmk)
Solvacid (Geal)
Bonaclean (Bonasystems Italia)
Bonadecon - specifico per prodotti non resistenti agli acidi (Bonasystems Italia)
Seguire le indicazioni del produttore del detergente. Fare un test preventivo sulle piastrelle prima dell’uso, in particolare su prodotti lappati o levigati. Le superfici da pulire devono essere ben inumidite con acqua prima del lavaggio. A fine lavaggio raccogliere il liquido dal pavimento (se possibile con macchina
aspira-liquidi), quindi sciacquare abbondantemente e ripetutamente con acqua. Raccogliere i liquidi di risciacquo con macchina aspira liquidi o strofinaccio.
Se la pulizia dopo posa non è stata fatta in maniera corretta, ripetere il lavaggio come descritto sopra, eventualmente utilizzare gli stessi detergenti in concentrazione maggiore.
Se lo stucco utilizzato è di tipo epossidico, bi-componente e reattivo
La pulizia deve essere eseguita immediatamente e in modo accurato perché questi stucchi induriscono molto rapidamente, anche in pochi minuti. Seguire tassativamente le modalità di pulizia indicate dal fabbricante dello stucco utilizzato e verificarne l’efficacia (anche controluce) con una prova preliminare di pulizia prima di stuccare l’intero pavimento/parete.
Attenzione: questi stucchi una volta asciugati sono di difficilissima rimozione, a volte impossibile.
Se la pulizia dopo posa non è stata fatta in maniera corretta, contattare il produttore dello stucco.
Superfici antiscivolo
Per loro peculiarità, le superfici antiscivolo, ruvide o strutturate, si puliscono più laboriosamente. Si consiglia perciò di prestare particolare attenzione alle modalità di pulizia, nello specifico intervenendo rapidamente e utilizzando monospazzola con dischi bianchi e beige.